Punto di vista

39 chilometri....III mondo

Stefano Tagliaferri
 

Vi chiederete cosa significa questo titolo in un contesto informatico come quello trattato da Just Warp, allora Vi devo una spiegazione doverosa.

Le mie riflessioni, nella maggior parte dei casi, nascono su una linea ferroviaria lunga 39 chilometri, linea che dovrebbe permettere a moltissimi "pendolari" di recarsi nella capitale d'Italia, linea che viene percorsa in più di un'ora e dieci minuti, senza alcun rispetto degli orari stabiliti per quello che riguarda la partenza e l'arrivo.

Eccolo il terzo mondo: l'Italia è un paese che si avvicina "galoppando" sempre di più velocemente a questo traguardo, tutto questo accade alla fine del secondo millennio.

Questo avvicinamento non deve essere necessariamente identificato con continui disservizi che tutti i cittadini sono costretti a subire quotidianamente ma da una serie di altri segnali ora chiarissimi.

Con il mio precedente articolo "le nuove tecnologie informatiche" avevo già trattato, con grande tempismo, i rischi derivanti dal monopolio assoluto e nel nostro caso parliamo del monopolio nel mondo dell'informatica.

Qualche giorno dopo il mio personalissimo segnale di allarme, il ministro della giustizia Statunitense Janet Reno, ha richiesto che la Microsoft venga punita con una multa esemplare di un milione di dollari al giorno per aver violato le norme antitrust, ed in particolare l'accordo precedentemento sottoscritto tra la multinazionale di Remond ed il dipartimento stesso.

La Reno ha dichiarato che "La Microsoft sta cercando di estendere illecitamente il suo monopolio a spese dei consumatori".

Il 21 ottobre di quest'anno la notizia veniva pubblicata da "La Repubblica" per essere successivamente ripresa dai maggiori quotidiani nazionali. Il successivo giorno 24 il "Corriere della Sera" offre i dettagli sino ad allora tenuti nascosti.

A questo punto mi chiedo se la notizia, per quanto importante, era stata diffusa volutamente incompleta oppure solo riportata senza alcun approfondimento.

Quattro giorni sono molti, ma il piccolo fondo riportato dal "Corriere della Sera" lascia senza fiato: Stephen Decker, responsabile della divisione software della Compaq avrebbe dichiarato: "Volevamo installare sullo schemo dei nostri computers un pulsante per permettere l'accesso immediato al browser di Netscape, ma quando la Microsoft lo ha saputo ci ha spedito una lettera con la quale ci intimava di interrompere immediatamente i nostri rapporti di collaborazione con Netscape".

Dunque il Dipartimento di Giustizia Statunitense ritiene responsabile la Microsoft anche di concorrenza sleale che quindi si aggiunge all'abuso di posizione predominante. Questi reati dovrebbero essere severamente puniti dalle leggi statunitensi. Dovrebbero ho detto, infatti simili vicende riguardarono anche IBM che, seppur indagata, non fu mai mai punita.

Il punto non è la convergenza del mio pensiero con gli avvenimenti ma l'informazione o meglio la mancanza di informazione: tranne rare eccezioni (PC Magazine nell'editoriale del numero di novembre ha espresso il suo pensiero sull'argomento e MC Microcomputers nel numero di dicembre ha dettagliatamente narrato gli avvenimenti e le cause ), nessuna altra rivista di informatica personale Italiana ha ritenuto degna di commento l'iniziativa del Dipartimento di giustizia Statunitense.

Eccolo il terzo mondo, ecco l'alfabetizzazione informatica che stiamo subendo passivamente senza che le Istituzioni e gli organi competenti muovano un dito.

Grazie a Dio quache giornalista che sa fare il suo lavoro tira fuori la notizia creando almeno sensazione nell'opinione pubblica, ma chi usa il PC acquista le riviste di informatica personale, legge le opinioni e finisce per generarsi un'idea che è poi quella della linea editoriale della testata, insomma ogni regime ha le sue voci, nel nostro caso il tutto si materializza con il volto umano.

Ovviamente le riviste di informatica personale, sopratutto quelle del gruppo Mondadori, minimizzano l'accaduto sostenendo la tesi di Bill Gates che accusa il Dipartimento di Giustizia Statunitense di bloccare l'innovazione tecnologica.

Detto tra noi, nel mercato dell'informatica, a parte il fenomeno "internet", sono tre anni almeno che non accade nulla, alla faccia dell'innovazione......... ovviamente. Sono moltissi gli utenti Internet che navigano felicemente sulla rete con il loro "splendido" 486 DX/2 66 e una dozzina di Mb di ram!

Secondo la loro parrocchia è il mercato che determina le caratteristiche del software da usare nei PC, ovviamente non tenendo conto di come si possa, in regime di monopolio, drogare il mercato stesso.

Punti di vista ovviamente: il mio pensiero è legato alla pura passione per l'informatica personale, il loro punto di vista è rispondente ad esigenze di carattere economico. Del resto il mercato è pur sempre mercato anche per IBM, che muove le sue scelte con il solo scopo di lucro.

La precisazione è d'obbligo: sono dalla parte dei consumatori e degli utenti, non con IBM, Sun, Oracle e contro la Microsoft.

Francamente non credo che la multinazionale di Remond venga punita severamente, non sono affatto convinto che l'autorità Antitrust Statunitense decida, come qualcuno mormora, di scorporare d'ufficio la Microsoft come successe nel 1984 con la AT&T.

Ma è anche vero che la mancata applicazione di una pena severa sarebbe solo l'ennesima sconfitta del consumatore e del cittadino.

Nonostante sia pessimista si verificano dei fatti nuovi che realisticamente potrebbero mutare la storia, questa storia.

L'uomo più ricco del mondo continua ad essere forte, fortissimo ma qualcosa, o meglio qualcuno potrebbe far tracollare la sua immagine: Ralph Nader, grande rappresentante delle associazioni dei consumatori statunitensi, in una conferenza stampa stile sit-in anni sessanta, ha chiamato a raccolta tutti i "nemici" della Microsoft, per valutare la strategia comune per combattere l'attuale monopolio.

In Italia la stampa non specializzata e l'opinione pubblica cominciano ad analizzare il problema, anche se in maniera parziale si comincia a parlare dei rischi e...chissa che un giorno l'autorità Antitrust italiana decida di occuparsi delle pratiche monopolistiche adottate nel nostro paese, dove la multinazionale di Remond detiene il 99% del mercato informatico grazie agli accordi già meglio precedentemente specificati.

Per chiudere in bellezza l'argomento leggo sul Sole 24 Ore del 12 dicembre 1997 un piccolo trafiletto in prima pagina.....di spalla....4 righe.....: "WASHINGTON: UN GIUDICE FEDERALE ha vietato alla Microsoft di vendere il sistema di navigazione in Internet insieme al pacchetto Windows 95. La decisione è giunta dopo una lunga inchiesta."

Tre righe...per l'appunto e tanto per gradire.

Un'altra notizia, non meno importante delle altre nello scenario informatico mondiale, è la richiesta di certificazione ISO fatta dalla Sun per il suo linguaggio Java che, diviene sempre di più standard e svincola di fatto l'importanza strategica, sino ad oggi rivestita, del sistema operativo.......ma questa potrebbe essere un'altra storia.

Chissà....io sinceramente spero di poterla vivere.


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