The Graham Utilities release 2

                   Genere:  Utilità di sistema
                     File:  gulite20.zip (demo)
               Dimensione:  883 KB
                    Costo:  Lit. 195.000 + IVA (OSOSOFT)
                   Autore:  Chris Graham, Warpspeed Computers

Molti, fra quelli che hanno cominciato a lavorare con i Personal Computer più di un paio di anni fa, hanno sicuramente conosciuto un tale Peter Norton, e anche se non hanno avuto la possibilità di conoscerlo in carne ed ossa, hanno avuto modo di provare le sue famosissime Norton Utilities.

Il prodotto che vorremmo qui recensire è intimamente legato a quel pioniere dell'informatica su PC. Il novello Peter, un signore australiano di nome Chris Graham, all'epoca di OS/2 1.2, sentì la mancanza di quei programmini che avevano accompagnato il suo lavoro quando usava il DOS e, non trovandone di equivalenti, decise di scriverli di proprio pugno.

Da questo nobile sforzo è nata una raccolta di programmi di utlità che non deve passare inosservata. L'analogia con il suo precursore non si ferma alla sostanza, ma si estende anche alla forma; così i nomi di molte utilities coincidono con quelli degli equivalenti DOS e ogni volta che in essi compariva Norton, potete tranquillamente sostituire Graham ed il gioco è fatto.

La confezione

Le Graham Utilities vengono distribuite in tre gusti diversi:

ed è proprio quest'ultima versione quella che ci è stata gentilmente fornita dall'autore per questa recensione.

La confezione non è più grande di quelle dei giochini, ma in essa si trova, oltre al CD-rom, un corposo manualetto. Nelle oltre 400 pagine che lo compongono vengono descritti in maniera completa tutti i programmi che costituiscono la raccolta. In appendice anche due interessanti sezioni in cui si introducono il file system HPFS e gli attributi estesi, due arcani con cui si scontrano i nuovi (e talvolta anche i vecchi) utenti di OS/2.

Per chi invece avesse scelto la versione senza manuale, restano ancora tre valide alternative: l'intera documentazione è infatti presente sul CD-rom nei tre formati PDF, PostScript e HTML. Se le prime due versioni richiedono dei programmi (rispettivamente Adobe Acrobat Reader e Ghostview) che magari non tutti hanno installato, il terzo può essere letto tranquillamente con il browser che la maggior parte dei nostri lettori usa per sfogliare questa rivista. Non rimane quindi che l'imbarazzo della scelta!

Nella confezione si trova anche un dischetto sul quale, durante l'installazione, dovrebbero essere salvate importanti informazioni che riguardano i dischi fissi. In questo modo il programma è immediatamente utilizzabile, senza dover perder tempo a cercare uno di quei dischetti che fino a qualche momento fa ci davano solo noia.

L'installazione

Appena si lancia il programma di installazione (INSTALL.CMD nella directory principale sul CD), anche i più distratti si accorgeranno di un fatto molto interessante: sul disco sono presenti ben 6 versioni delle Graham Utilities: si trovano infatti gli eseguibili ottimizzati per tutti i processori dal 286 al Pentium e, udite udite, per i processori PowerPC!

    J:\
    J:\286
    J:\286NT
    J:\386
    J:\486
    J:\586
    J:\603
Una volta scelto il processore adeguato, impostate le directory sorgente e destinazione, il programma procede all'installazione delle varie utilità e, opzionalmente, crea una cartella sulla scrivania con le opportune icone.

Al termine, il programma di installazione dovrebbe salvare sul Recovery Disk le informazioni relative alle partizioni dei vari dischi fissi che si trovano sul computer. Sebbene lo scopo del dischetto sia proprio quello, consiglio di fare comunque una copia giacché esso non è vuoto ma contiene anche i programmi indispensabili nei casi estremi.

Il fatto antipatico però è che, se si specifca una sorgente diversa da un dischetto (come nel caso di installazione da CD-rom), il programma non scrive sul dischetto (che cerchi di scrivere sul CD?). Si può comunque procedere manualmente, ad installazione ultimata, richiamando il programma SAVEPART (RESTPART per l'eventuale ripristino delle informazioni di partizioni eventualmente danneggiate).

La raccolta

I programmi che compongono il pacchetto sono circa una sessantina; descriverli tutti sarebbe quindi impossibile. Abbiamo allora pensato di raggrupparli in alcune categorie:

BE - batch enhancer Questo programma fornisce un'estensione che, per mezzo di opportuni parametri, permette di arricchire i file batch di comode funzioni. A nostro avviso le più interessanti sono quelle che permetto la gestione dei semafori: in questo modo proviamo i piaceri del multitasking anche con la forma più semplice di programmazione. Attraverso le varie chiamate (SEMCREATE, SEMCLOSE, SEMCLEAR, SEMSET, SEMWAIT, SEMKILL, SEMLIST) diversi programmi batch possono accedere in maniera ordinata a risorse condivise.

EA - extended attributes Una seconda categoria raccoglie quei programmi (EABackup, EABind, EADump, EARestor) che gestiscono una delle caratteristiche del file system di OS/2: gli attributi estesi. Con detti programmi possiamo modificare e visualizzare dettagliatamente gli attributi estesi dei files che si trovano sui dischi del sistema. I due comandi per il salvataggio ed il ripristino di detti attributi sono un miglioramento rispetto al programma standard di OS/2 (EAUTIL) perché consentono l'uso delle wildcards (i caratteri jolly '*' e '?').

Chi ancora non conoscesse ancora gli attributi estesi, trova in fondo al manuale una sintetica, ma esauriente, appendice che introduce l'argomento.

FAT o HPFS? Per la gestione delle memorie di massa esiste un'ampia gamma di utilities fra cui scegliere, che si tratti di dispositivi formattati FAT (FAT-Bad, FAT-Dfrg, FAT-Ext, FAT-Info, FAT-Null, FAT-UD, FAT-View) o di dischi con formato HPFS (HPFS-Bad, HPFS-Ext, HPFS-UD, HPFSDfrg, HPFSInfo, HPFSNull, HPFSStat, HPFSView).

Per mezzo di questi comandi si possono compiere quasi tutte le operazioni che riguardano i dischi fissi: dalla semplice lettura di informazioni al recupero di files cancellati, dalla deframmentazione dei files alla loro completa eliminazione. Attraverso opportuni switch si riesce a personalizzare il comportamento dei singoli programmi per meglio adeguarsi alle necessità del momento.

Il programma HPFS-ext, così come il suo fratello FAT-ext, fornisce utili informazioni sullo stato di frammentazione dei singoli files:

   [F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic]hpfs-ext
   [HPFS-Ext, V2.00 - 31/08/96 - (C) Chris Graham - WarpSpeed Computers]

   Press ESC to abort at next file.

   Searching Drive F:
   F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic\folder4.gif Comprises 2 extents.
   F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic\gi.gif Comprises 1 extent.
   F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic\gu-box.gif Comprises 1 extent.
   F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic\GU20artic.htm Comprises 4 extents.

   [F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic]
Con il programma HPFSDfrg (oppure FAT-Dfrg) si riduce la frammentazione di singoli files:
   [F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic]hpfsdfrg gu20artic.htm
   [HPFSDfrg, V2.00 - 31/08/96 - (C) Chris Graham - WarpSpeed Computers]

   Attempting to optimise files with greater than 2 extents.

   Press ESC to abort at next file.

   Searching Drive F:
   F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic\GU20artic.htm Comprises 4 extents.
   Optimised to 2 extents.

   [F:\Prodotti\Team\JustWarp!\gu20artic]
Per un'analisi sullo stato di frammentazione di un intero disco si usino invece i programmi HPFSView e FAT-view.

Nello scrivere i programmi è stata posta una particolare attenzione nell'impedire che un uso errato, o comunque distratto, possa arrecare seri danni: ad esempio FAT-Null (che riempie di zeri tutti i clusters liberi) richiede necessariamente che venga specificato un drive (mentre per altri programmi in queste condizioni si fa riferimento all'unità corrente). Inoltre, nella documentazione, viene sempre specificato quali sono le modalità secondo le quali l'utility in questione opera (ad esempio se si impossessa in maniera esclusiva di un disco). Con queste rassicuranti premesse possiamo anche procedere alla deframmentazione di una partizione in un ambiente multitasking, sempreché non sia quella di sistema attiva.

Non è finita...

Alle utilities già citate si affiancano i grandi classici quali FF, SI, GCD (il cugino del buon vecchio NCD) ed altri ancora.

A queste si aggiungono altri programmini per la (de)codifica UU , XX e MIME (UUDecode, UUEncode, XXDecode, XXEncode, MIDecode, MIEncode), e per la conversione di files da e per UNIX (FromUNIX, ToUnix); questo sistema operativo, infatti, usa il solo carattere di LineFeed e non anche il CarriageReturn per indicare la fine di una riga in un file di testo).

Certo, queste ultime sono funzioni per le quali esistono anche programmi freeware, tuttavia il fatto di trovarle all'interno di questo pacchetto ci ha favorevolmente impressionati: in questo modo non si è costretti a cercarle altrove. Un ulteriore vantaggio da non sottovalutare, specie se se ne fa un uso intensivo, è l'uniformità degli switch da fornire a linea di comando: situazione improbabile se i nostri programmi non provengono da una stessa fonte.

Da citare, infine, un semplice GREP che, stando alle promesse dell'autore, dovrebbe svilupparsi nelle prossime versioni.

L'uso

Ai giorni d'oggi, quando le GUI (Graphics User Interfaces) sono ormai spinte a livelli di sofisticazione incredibili, un'interfaccia esclusivamente testuale può sembrare alquanto obsoleta. Tuttavia la soluzione presenta diversi vantaggi quali, ad esempio, maggiore velocità nell'esecuzione, possibilità di utilizzo anche su sistemi più anzianotti, esecuzione da sistemi remoti (via Telnet, RCSH, ...).

Alla mancanza di una comoda interfaccia e alla necessità di usare gli switch a riga di comando si può comunque porre rimedio utilizzando il Graham Integrator (GI per gli amici) che permette di richiamare le altre utilità e al contempo fornisce un riepilogo sulle singole opzioni del programma selezionato. Per ciascun programma, inoltre, è disponibile un breve aiuto da linea di comando; per i programmi interattivi, invece, si può accedere all'aiuto tramite hotkey (la sempre valida F1).

E se l'utente non è un espertone? In tal caso, prima di eseguire un programma, si legga attentamente la descrizione sul manuale oppure, nel caso ne esista uno, si faccia intervenire l'amministratore di sistema. Questi troverà sicuramente di suo gradimento la possibilità di eseguire molti dei programmi che compongono le Graham Utilities 2.0 semplicemente specificando attraverso un parametro la macchina sulla quale devono essere eseguiti, ammesso che ci si trovi ad operare in una rete.

Sebbene l'autore non mirasse ad un'integrazione con la WPS, un piccolo sforzo in questo senso poteva essere fatto: per alcuni programmi (ad esempio quelli di (de)codifica) può essere interessante trascinare sul corrispondente oggetto in file sul quale si vogliono compiere delle operazioni. Questo si poteva ottenere semplicemente eliminando, nelle impostazioni dell'oggetto creato durante l'installazione, il richiamo alla finestrina per fornire i parametri.

Conclusioni

Nonostante la semplice interfaccia (linea di comando o testuale) che caratterizza le Graham Utilities Release 2, possiamo dire che si tratta di un pacchetto interessante. La molteplicità delle funzioni messe a disposizione permette infatti di coprire un'alta percentuale dei compiti da svolgere per la manutenzione di un PC sul quale è stato installato OS/2.

Grande attenzione è stata posta nel massimizzare la flessibilità dei programmi: molti di essi possono essere combinati per svolgere compiti più complessi usando pipes e redirezione di input e output. Forse un modo di operare un po' antiquato, ma che può risultare particolarmente utile nelle situazioni di emergenza. L'output di un'elaborazione, magari ottenuta attraverso la combinazione di più programmi, può essere dato in ingresso al programma CLIPBRD che provvede a copiarlo nella clipboard di sistema e quindi a renderlo disponibile a tutte le applicazioni PM.

Un possibile esempio di applicazione potrebbe essere:

   FROMUNIX \SOURCE\MAIN.C | CLIPBRD
L'ultima osservazione che vorremmo fare riguarda il supporto agli utenti; le modalità per accedervi sono veramente numerose e spaziano dal WWW al Telnet, dal Gopher al FTP passando per la posta elettronica (Fidonet, Internet e Compuserve). Futuri aggiornamenti possono essere recuperati anche usando il Retrieve Software Updates.

Graham Utilities release 2 costituisce una valida soluzione per l'utente professionale, ma anche per l'appassionato che vuole mantenere efficiente il proprio sistema.


Sebbene la demo disponibile su Hobbes contenga solo alcune delle utilities, consigliamo agli interessati di scaricarla, giacché la guida in essa contenuta è quella del pacchetto completo e quindi si possono studiare nel dettaglio i singoli programmi.


a cura di Jürgen Assfalg

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