Editoriale

Che sia diventato un vizio?

Jürgen Assfalg
 

Carissimi,

anche questa volta usciamo in ritardo rispetto alla scadenza annunciata: cercheremo di non farne un'abitudine ma, avendo ormai esaurito le scuse, mi appello comunque alla vostra comprensione, ricordandovi che questa è una sorta di attività di volontariato, quindi libera e non retribuita. Ognuno è libero di dire la sua, nei tempi e nei modi che preferisce (comunque nei limiti della legalità): un fatto, questo, sempre più raro.

Ormai il tempo stringe e così, onde non prolungare la vostra attesa, chiudo questo lapidario editoriale. Vorrei darvi un appuntamento preciso per il prossimo numero, ma so che non mi credereste... quindi, non mi resta che consigliarvi di fare un giro da queste parti prima dell'esodo di agosto!

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