OS/2 e... gli altri


Sommario

Introduzione

Da quando esistono vari Sistemi Operativi (da qui in poi S.O.) per piattaforme Intel il primo problema che si incontrava quando si voleva utilizzare due o più S.O. era : Come li sistemo sul mio Hard Disk? In questo articolo tratteremo il problema da un punto di vista differente:
Il mio caro Os/2 convive insieme ad altri S.O.? E se sì : come, dove, quando, perché e in che modo farli convivere? Presenteremo una panoramica tra i vari S.O. più diffusi e tratteremo i problemi che possono avere nel vivere accanto a Os/2 sperando di fornirvi un valido aiuto nel prevenire stati di nevrosi acuta dovuta a problemi non documentati dalle fonti ufficiali.
Avere a che fare con più S.O. significa anche dover fare i conti con diversi File System (sistemi di allocazione file), quali FAT, VFAT, HPFS, NTFS, EXT2. Diciamo subito che la FAT, originariamente nata per il DOS, è un pò il "jolly" di questa nostra rassegna, in quanto viene correttamente riconosciuta e utilizzata da tutti i S.O. per PC che consideriamo. Addirittura, sarebbe teoricamente possibile installare DOS, Windows 95, OS/2, Linux e Windows NT tutti sulla stessa partizione FAT! Ovviamente, fare una cosa del genere significa andarsi a cercare grossi problemi di convivenza e incompatibilità. Noi consideremo invece il caso più comune e più sicuro, quello di un hard disk partizionato alla bisogna, con i S.O. in esame che risiedono su partizioni diverse utilizzando il loro file system nativo, il tutto gestito da uno o più gestori del caricamento.

Boot Managers

Senza addentrarci nella struttura delle partizioni dell'HD, chiamiamo Boot Manager un programma che consente, all'avvio del PC, di scegliere quale avviare tra i vari S.O. presenti sul disco fisso. Ce ne sono di vari tipi: residenti nel Master Boot Record dell'HD (e.g.: System Commander, Lilo), residenti in una partizione primaria apposita (e.g.: Boot Manager o gestione caricamento), residenti nel Boot Sector o nello Spareblock della partizione (e.g.: NTloader). Ognuno di questi approcci ha pregi e difetti che dovranno essere valutati caso per caso; come linea generale, tuttavia, utilizzeremo il Boot Manager di OS/2, perché ottimo compromesso tra costo, stabilità, facilità d'uso e flessibilità. Per installarlo è sufficiente avere un mega di spazio libero su HD (libero in questo caso significa "non occupato da altre partizioni") e, dall'fdisk di OS/2, scegliere il comando "Installa Gestione caricamento" dall'apposito menu. Se non si dispone dello spazio necessario, è possibile ricavarlo da altre partizione riducendone la dimensione, mediante programmi come fips o il più lussuoso e raffinato (e costoso) Partition Magic. Vedere a questo proposito l' elenco delle utilities alla fine dell'articolo.

Ecco quindi il nostro scenario: un disco fisso, opportunamente partizionato, che contiene diversi S.O. ognuno utilizzante il proprio file system nativo (Windows 95 VFAT, OS/2 HPFS, Linux ext2fs, Windows NT NTFS), il tutto coordinato dal Boot Manager di OS/2 coadiuvato, ove necessario, da altri Loader.

Le esigenze di OS/2

Per prima cosa bisogna tenere conto delle reali esigenze di Os/2 riguardo alla partizione di installazione. Essa può essere sia primaria che logica (quindi in una unità estesa); può non essere attiva; può essere formattata Fat o Hpfs.
Riguardo alle dimensioni, di seguito vi è una tabella in cui vengono forniti i valori della dimensione massima in Mb di spazio libero a seconda della versione di Os/2.

Versione Os/2Dimensione Max
2.1120
3.0 Warp120
3.0 Warp Connect150
9.99 beta Merlin350
4.0 Warp350

Nota: Vengono considerate le versioni con Win-Os/2.

Già da ciò si può verificare se il proprio Hd ha lo spazio necessario per ospitare un altro S.O. oltre al nostro Os/2. Tenete presente che queste dimensioni si riferiscono ad un'installazione completa di OS/2 e dei suoi accessori, ma non tengono ovviamente in considerazione lo spazio di swap e altri programmi che vorrete installare. Volendo, si possono creare 2 partizioni, una per il S.O. e una per i cosiddetti "dati", ma la mia esperienza personale è che:
  1. è difficile calcolare esattamente la grandezza delle 2 partizioni: si finisce per farle troppo grandi o troppo piccole.
  2. L'HPFS è un File System che, a differenza della FAT, non risente dal punto di vista prestazionale della grandezza delle partizioni, e può facilmente sostenere partizioni di vari giga senza dar segni di cedimento.
Tutto ciò mi ha convinto (dopo varie prove) a rinunciare alle 2 partizioni separate, anche se la mia esperienza non deve essere necessariamente la vostra.

Il Dos e Os/2

Il DOS è forse l'unico sistema che convive pacificamente con OS/2 sulla stessa partizione, ed è quindi l'unico caso in cui analizzeremo le due possibilità: OS/2 e DOS sulla stessa partizione o su partizioni separate.

  1. Installazione su partizione Fat insieme al Dos

    Nel caso abbiate già il DOS installato su di una primaria formattata (ovviamente) in FAT, e abbiate problemi di spazio o di partizionamento dell'HD, o vogliate semplicemente dare un'occhiata ad OS/2, questo sistema vi consentirà di installare OS/2 con poco sforzo. Per contro, la FAT si presta poco ad un uso da parte di un S.O. Multitasking, che ha precise esigenze di stabilità e tempo d'accesso; inoltre, alcune caratteristiche dell'HPFS, quali i nomi lunghi e gli attributi estesi, sono stati "cuciti" sopra alla FAT in maniera tutt'altro che ottimale. è quindi caldamente consigliato, per un uso serio di OS/2, partizionare il disco ed utilizzare l'HPFS, più solida, più sicura, e più adatta ad OS/2. (Per ulteriori dettagli vedete FAT o HPFS?).

    A livello di procedimento, la cosa è semplicissima: basta scegliere l'installazione semplificata o dire al programma d'installazione di utilizzare come unità di destinazione quella del Dos.

    Terminata l'installazione, il sistema partirà in OS/2. Perché al successivo riavvio si carichi il DOS, è sufficiente fare doppio click sull'icona presente sulla scrivania, mentre per riavviare il sistema in OS/2 è sufficiente digitare dalla riga di comando del DOS:

    boot /OS2
    
    Il che farà sì che, al successivo riavvio, sul nostro PC si carichi il beneamato osso.
  2. Installazione su partizione Hpfs separata dal Dos

    In questo caso, le cose potrebbero rivelarsi più complicate: prima di tutto occorrerà partizionare opportunamente l'HD, e ciò spesso implica la cancellazione delle partizioni già presenti, con conseguenti necessità di backup. Già, perché voi tutti sicuramente già lo sapete, ma la modifica della dimensione di una partizione implica la distruzione dei dati ivi presenti. Quindi state bene attenti quando usate l'fdisk, un programma che ha fatto piangere più di un utente.

    è possibile ovviare a ciò con programmi tipo fips o Partition Magic, ma un backup prima del loro uso è comunque caldamente consigliabile.

    A livello di procedimento bisogna selezionare "Installazione Avanzata" e poi proseguire con Fdisk di Os/2; creare le partizioni opportune o, se ci sono già, marcare come "installabile" quella che ospiterà OS/2.
    Ricordatevi di installare il Boot Manager, o OS/2 non vi lascerà scegliere una partizione diversa da C:.
    A questo proposito, il Boot Manager può essere messo nella posizione che si preferisce, ma è buona norma metterlo all'inizio o alla fine del disco; e, giusto per la cronaca, alcune versioni di SCO Unix hanno problemi a partire se il Boot Manager è installato all'inizio.

    Teniamo presente che:

    1. La partizione del Boot Manager sarà invisibile a qualunque sistema operativo.
    2. Le partizioni OS/2 in DOS, Windows 3.1, Windows 95, sono invisibili, e non viene loro assegnata alcuna lettera (a meno che non si usino apposite utility). È buona norma, quindi, metterle alla fine del disco o comunque non avere partizioni FAT dopo di esse, o le lettere di tali partizioni saranno differenti in DOS e OS/2.
    A questo punto, installate OS/2 sulla partizione selezionata e, terminata l'installazione, ripristinate l'eventuale backup di partizioni che avete dovuto cancellare. Complicato? Non troppo, via...e tenete presente che alla fine dell'installazione avrete OS/2 installato su di un File System solido e sicuro, parecchio più avanzato della FAT, che non vi farà rimpiangere la fatica fatta.

OS/2 e windows 3.xx

Nel caso si vogliano far coesistere solo OS/2 e Windows 3.xx, generalmente non è necessario creare partizioni separate. Una copia di Windows 3.xx, o più precisamente il suo equivalente WIN-OS/2, è sempre presente in Warp 4.0 e nelle cosiddette "scatole blu" della versione 3.0.

Se invece si ha a disposizione una versione di Warp senza WIN-OS/2, è possibile utilizzare una preesistente installazione di Windows senza che sia per questo necessario continuare ad usare il DOS.
Il sistema più semplice è quello di fare un backup della directory C:\WINDOWS, di tutte le relative subdirectory e delle applicazioni che ci interessano, usando lo ZIP o un qualsiasi altro programma di compressione DOS. Non sarà necessario partizionare il disco e quindi potremo direttamente installare OS/2 sull unità C: dopo aver preferibilemte provveduto a formattarla in HPFS.
Dopo l'installazione di OS/2 provvederemo a ripristinare il precedente backup e poi, dal programma di installazione selettiva di OS/2, ad installare il supporto per Windows.
Nel caso si abbia necessità di procedere ad una nuova installazione di Windows, è necessario usare un'utility apposita, Winsetup che permette di installare Windows 3.xx su HPFS da una sessione full screen del DOS di OS/2.

L'emulazione Windows 3.xx sotto OS/2 presenta comunque alcune limitazioni:

  1. Le funzionalità di rete di Windows per Workgroup non funzionano. Se avete bisogno della rete in Win-OS/2, comprate OS/2 in versione Connect.
  2. Le win32s sono supportate fino alla 1.15 (Warp 3.0) o 1.25b (Warp 4.0). Tenete presente che è possibile, mediante sostituzione del driver, installare anche nella 3.0 il supporto per le 1.25.

Win95 e Os/2

L'installazione di Windows 95 e OS/2 sulla stessa partizione FAT, per quanto teoricamente possibile, è assolutamente sconsigliata: il File System di Windows 95, benchè esteriormente uguale alla FAT, contiene alcuni cambiamenti che consentono, ad esempio, di utilizzare i nomi lunghi. Peccato che tale metodo, differente da quello utilizzato da OS/2 o Linux per visualizzare i nomi lunghi in FAT, sia incompatibile con esso, e possa alla lunga creare problemi e conflitti di non lieve entità. Tanto per fare un esempio, un file che in Windows 95 ha un nome lungo, verrà visto con il solito nome DOS da OS/2, e una sua manipolazione porterà alla perdita del collegamento, cosicchè si perderà il nome lungo anche in Windows 95. In conclusione, insomma, questi 2 S.O. possono stare vicini, ma è meglio, per il bene di entrambi, che interagiscano il meno possibile, e quindi che vengano installati in partizioni separate. Vedete la sezione relativa al DOS riguardo al partizionamento del disco, e all'installazione del boot manager: la procedura non cambia.

Un altro problema che si presenta nel doppio utilizzo di Win95 e WinOS2 è quando si vuole installare un programma (ovviamente per 3.xx).
Finchè è un programma che non modifica WIN.INI e SYSTEM.INI e non sparge VDX e DLL, come molti programmi semplici (ad esempio tipo LOTUS ORGANIZER o tanti giochini), tutti i santi aiutano: si installa in uno dei due e quindi con Program Manager o collegamenti si mettono le icone nell'altro. Se il programma da installare è un pò più invadente, è da pensare seriamente di fare due installazioni, in due diverse directory, salvo essere veramente esperti di Windows e dei suoi file di configurazione.

WinNT

Windows NT e OS/2 convivono molto pacificamente, ma è comunque necessario spendere 2 parole al riguardo. Prima di tutto, NT può essere installato su partizione primaria (nel qual caso può essere avviato direttamente da Boot Manager) o estesa, ma in quest'ultimo caso necessita di una partizione FAT primaria in cui installare il proprio gestore di Boot; quest'ultimo dovrà essere attivato dal Boot Manager di OS/2, e consentirà di scegliere se avviare NT o il sistema precedentemente presente sulla partizione primaria (tipicamente, il DOS o Windows 95). Procedura un pò macchinosa, ma funziona.
Per quel che concerne più strettamente la convivenza dei 2 S.O., dal lato NT problemi non ce ne sono proprio: NT 3.51 legge e scrive l'HPFS, eventualmente gli assegna una lettera; NT 4.0 non riconosce l'HPFS, e non vi assegna alcuna lettera. è possibile però recuperare la capacità di leggere e scrivere l'HPFS da NT 4.0 utilizzando il driver della 3.51. Ricordiamo che in NT è presente un'evoluzione dell'fdisk, chiamato Disk Manager, che consente di assegnare e spostare a piacimento le lettere delle partizioni, il che evita di andare troppo per il sottile o farsi troppi problemi in fase di partizionamento e installazione.

OS/2, al contrario, riconosce la partizione NTFS di NT come una HPFS danneggiata, e le assegna una lettera! Fortunatamente, non ci può scrivere, e non corre il rischio di danneggiare l'installazione di NT. Tuttavia, il fatto che alla partizione venga assegnata una lettera consiglia di installarla dopo quella di OS/2, o si potrebbero avere problemi di slittamento della lettera della partizione OS/2, con conseguente impossibilità di far partire il sistema.

Linux e Os/2

Linux è un S.O. completamente multitasking, 32bit alla pari del nostro caro Os/2. Esso utilizza un proprio filesystem, Ext2, totalmente differente da Hpfs, Fat, VFat e, sempre alla pari di Os/2, ha il suo Boot Manager: il Lilo.
Con Linux è consigliabile scartare a priori l'idea di installarlo sulla stessa partizione FAT di OS/2, magari insieme al DOS: meglio Os/2 su partizione formattata Hpfs e Linux su partizione formattata Ext2.

Il sistema più comodo per far convivere Linux con OS/2 è quello di usare il Boot Manager. Innanzi tutto le partizioni (almeno 3 se create anche quella per il file di swap di Linux) devono essere create con Fdisk di Os/2 perché siano correttamente riconosciute dal Boot Manager.

Installando prima Os/2 e poi Linux, quest' ultimo vi chiederà se volete vedere partizioni Hpfs da Linux (solo in lettura). Eh, si Linux vi dà la possibilità di vedere vari tipi di filesystem tra cui Hpfs.
Facendo il contrario le partizioni Hpfs sotto Linux dovranno essere montate manualmente. Queste sono le differenze tra le due strade.

Maggior attenzione è necessaria per il BootManager e il Lilo. Qui c'è da decidere chi dei due carica per primo l'altro. Nel senso che quando accendete il computer, dopo il chek della memoria, o vi trovate il BootManager che vi da la possibilità di caricare il Lilo o viceversa.
Tenete conto che nel secondo caso il BootManager non vedrà mai il Lilo, quindi Linux, e si dedicherà solamente a caricare OS/2 od eventualmente il Dos. La soluzione più sicura è quindi la seconda: installare il Lilo (Linux Loader) non nel Master Boot Record ma nello spareblock della partizione di Linux. Fatto ciò, sarà sufficiente aggiungere la partizione di Linux a quelle avviabili dal Boot Manager per far partire tutto senza problemi.

Riguardo al resto Os/2 e Linux vivono tranquillamente insieme e non vi sono controindicazioni nel tenerli entrambi. Mentre è possibile vedere in sola lettura le partizioni HPFS da Linux, con un driver aggiuntivo è possibile accedere da OS/2 in lettura e scrittura a partizioni Linux, e addirittura installarci OS/2 e farlo partire da lì. Se vi sembra poco...

Le Utility del Caso!

Molte cose che sono state dette possono essere ignorate o eseguite in modo più semplice tramite l'utilizzo di utility presenti sia in Internet che a livello commerciale.
Di seguito presenterò una panoramica dei programmi che ci possono salvare da notti insonne, divisi a seconda dell' accopiata presa in esame.

  1. Os/2 e Dos:
  2. Os/2 e Win95
  3. Os/2 e Linux
  4. Os/2 e ....

FAT o HPFS?

Una considerazione da fare sui due file system è obbligatoria.
Lo spazio minimo usato per memorizzare un file nella FAT (ma questo vale anche per la VFAT di windows 95) dipende dalla dimensione della partizione, variando da un minimo di 2 KB per partizioni di dimensione inferiore ai 128 MB e arrivando ai 32 KB quando la partizione supera 1 GB (1000 MB). Questo significa che, con partizioni di oltre 1 GB, anche un file di 0 byte occupa sul disco 32 KB con uno spreco di spazio che può facilmente superare il 35% dello spazio disponibile. Lo spazio occupato da un file di lunghezza 0 byte con l'HPFS è invece di soli 512 byte indipendentemente dalla dimensione della partizione. L'HPFS inoltre supporta nomi di file lunghi fino a 256 caratteri ed essendo strutturata come albero binario non presenta i problemi di frammentazione dei file, tipici della FAT, permettendo contemporaneamente un'accesso molto più rapido ai dati. L'unico svantaggio presentato dall' HPFS è l'uso di circa 300 KB di memoria. Questo rende consigliabile usare la FAT anche con OS/2 nel caso si abbiano a disposizione solo 8 MB di RAM e quindi dividere il disco in più partizioni di 256 o 512 MB per ridurre lo spreco di spazio.


a cura di Davide Lima Daum , Alessandro Bonometti, Giuseppe Lentini

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